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SCUOLA D'INFANZIA, SCUOLA ELEMENTARE E CENTRO CIVICO A RIVA DI TURES
Architetti
Gianmarco Mattiola, Chiara Pietrini
Roberto Raffaelli e Mara Chiarcosso
(RRplusMC)
Committente Comune di Campo Tures (BZ)
Tipologia d'intervento Edificio di nuova costruzione
Sito Riva di Tures (BZ), Italia
Superficie
6300 mq
Stato
Concorso internazionale
Anno
2021
L’intervento si pone l’obiettivo di realizzare uno spazio nevralgico per la frazione che diventa luogo d’istruzione ma soprattutto luogo civico, luogo aggregatore; punto di riferimento per tutta la comunità.
La morfologia del suolo caratterizzata da una forte pendenza ha da subito guidato la forma della nuova architettura oggetto del concorso di progettazione.
Nell’area predominano infatti gli aspetti naturalistici e ambientali che l’architettura in ogni sua forma e decisione ha cercato di inglobare al suo interno mantenendo labile il diaframma che separa ciò che sta dentro e ciò che sta fuori pur considerando l’estrema necessità di una separazione termica tecnologicamente funzionale.
Il riferimento del nostro percorso progettuale è sempre stata l’immagine del paesaggio poco antropizzato, una realtà che ha plasmato il territorio per esigenze funzionali solo tramite interventi minimi quali muri di contenimento e architetture rurali perlopiù a doppia falda sobrie e razionali che diventano quasi rarefatte nella dimensione solenne e severa del territorio montano.
Il progetto è un punto di convergenza figurativa e simbolica tra le necessità poste dall’insediamento moderno (il nuovo complesso), l’attenzione verso il luogo (valle e montagna), l’ideale sociale e il valore etico della scuola, collante culturale di tutta la comunità.
Un insieme di attenzioni recepite nelle scelte tipologiche, morfologiche e tecnico costruttive, nell’osservanza della specificità pedagogica e formativa dell’architettura della scuola improntata ad una didattica innovativa, ai principi più aggiornati di sostenibilità ambientale, al risparmio energetico, alla sicurezza e al contempo occasione di sperimentazione tecnologica ed architettonica.
La forma dell’edificio cerca di porsi in totale relazione con il contesto esistente partendo dalla ripresa degli elementi tipologico-architettonici più caratteristici della struttura attuale che ben si omogenizza nel contesto montano. La sequenza terrazzamento, zoccolo in muratura e doppio livello ligneo è una scelta dichiaratamente ripresa all’interno della nuova soluzione che, nonostante formalmente si presenti come progetto contemporaneo, dialoga però in modo efficace con il contesto esistente.
Si è dato inoltre notevole rilievo al sistema degli accessi già presenti cercando di implementarne il loro utilizzo. L’edificio infatti, sfrutta la pendenza del terreno per creare un collegamento efficace tra la zona inferiore e quella superiore del lotto in oggetto attraverso un grande spazio di collegamento che diventa cuore pulsante dell’edificio e che permette, pur mantenendo ambienti e funzioni divisibili, un contatto e una relazione sempre contaminata tra tutte le funzioni presenti.
L’orientamento rispetto al sole e la straordinaria bellezza paesaggistica hanno significato un’altra caratteristica imprescindibile nella definizione della proposta progettuale per poter definire in modo preciso il posizionamento delle molteplici funzioni richieste.
Il lato Sud trova spazio completamente fuori terra e presenta inoltre la più suggestiva e profonda visuale dei luoghi.
Da queste considerazioni risulta chiaro che la forma del suolo intesa come la sua morfologia, i collegamenti già esistenti, i suoi terrazzamenti, il vuoto generato dalla demolizione del vecchio edificio e l’orientamento solare sono state imprescindibili nel condizionare le ragioni della forma architettonica, della sua organizzazione spaziale, funzionale e del suo valore estetico e simbolico.
Il complesso è concepito attraverso l’articolazione di molteplici spazi che si combinano tra loro su diversi livelli ma in constante dialogo: alcuni chiedono di assicurare livelli di privatezza e quiete, indipendenza e autonomia, rispetto ad altri, invece, che invitano alla partecipazione, allo scambio, alla condivisione.
Una concezione tipologico-spaziale che non conferisce all’aula l’unico luogo di formazione e sperimentazione ma è in grado di offrire spazi destinati alla didattica laboratoriale, alle attività libere e informali, ma anche disponibile ad essere fruita, al di fuori dagli orari scolastici, dalla comunità secondo il modello del centro civico.