Trivelìn Studio
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Il lotto d'edificazione trova luogo su di un appezzamento collinare ad Ovest del nucleo storico di un piccolo borgo nella provincia di Treviso dove la morfologia del terreno ha determinato sin dall'inzio le scelte progettuali intraprese.
Fondamentale è stato lo studio del tipologico edilizio presente allo stato di fatto e il contesto che lo circonda.
L’obiettivo è stato quello di rispettare intaccando al minimo l’edificio “storico” se non per fini di miglioramento puramente termico\strutturale e di connessione al nuovo corpo d'ampliamento.
Preservare la forma originale del fabbricato e l’aspetto del luogo è stato l’obiettivo più importante che ha permesso di passare alla seconda questione: la forma del nuovo corpo d'ampliamento.
Osservando l’aggregato urbano storico del paese subito si è notata la tipica caratterizzazione a piccolo borgo. Da qui l’idea di pensare ad un ampliamento diffuso che oltre a riprendere le forme tipiche del luogo quali le falde, i materiali da costruzione e le geometrie andasse a ricalcare disposizioni, aggregazioni e orientamenti creatisi negli edifci del passato.
L’ampliamento è composto da due corpi di fabbrica con asse longitudinale ruotato di 10° rispetto all’esistente, parallelo al confine Nord, uniti da una bussola distributivo-funzionale per il collegamento del vecchio e il nuovo.Le misure in pianta e negli alzati riprendono luci e proporzioni dimensionali caratteristiche del luogo. L’ampliamento si adagia nella collina retrostante l’edifcio storico in posizione secondaria. Lo spazio si è ricavato attraverso un movimento di terra che non altera la vista consolidata della collina. La quasi totalità dello scavo infatti interessa la parte restrostante l’edifcio storico che ne nasconde completamente la vista.
Il risultato è una ricerca progettuale che non solo come obiettivo principale non crea danno all’interno di un ambito riconosciuto prevalente quale quello paesaggistico ma che inoltre vuol generare una compenetrazione tra progetto e contesto dando continuità sia spaziale che naturale, garantendo, pur nelle trasformazioni e integrazioni, la non diminuzione bensì una nuova valorizzazione delle qualità paesaggistiche.